Diarrea del viaggiatore

Tra le infezioni intestinali si annovera anche la Diarrea del Viaggiatore.

Diarrea del viaggiatore è un termine vago e si usa per indicare la diarrea che colpisce i viaggiatori, che si recano in Paesi in via di sviluppo. Ha un’incidenza del 30% dei casi e può essere causata dall’ingestione di acqua non imbottigliata o di cibi contaminati. Altri fattori causali sono la stagione, il tipo di viaggio e d’alloggio, l’età dei viaggiatori, la dieta, l’assetto immunitario.

La patologia può rovinare la vacanza.La patologia può rovinare la vacanza.

La diarrea del viaggiatore può rovinare la vacanza

La diarrea del viaggiatore può considerarsi una forma d’infezione intestinale, della quale spesso non s’identifica la causa.

Sintomi

I sintomi compaiono entro la prima settimana, ma possono presentarsi in ogni momento durante il viaggio o dopo il rientro a casa.

L’elemento più importante del rischio è la destinazione del viaggio e quelle più a rischio sono i paesi in via di sviluppo dell’America Latina, dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Asia.

Mappa dei Paesi più a rischio.
Mappa dei Paesi più a rischio.

Sono colpiti indifferentemente uomini, donne e giovani adulti, ma i soggetti più a rischio sono gli immunodepressi, le persone affette da malattie infiammatorie intestinali o diabete, coloro che assumono cronicamente inibitori di pompa protonica o antiacidi.

Altri fattori favorenti sono la stagione, l’alloggio, l’età dei viaggiatori e la dieta.

Vacanziero colpito dalla diarrea.
Vacanziero colpito dalla diarrea.

Spesso l’agente causale non viene identificato e sono sospettati sia virus che batteri.

L’Escherichia Coli è imputato fino al 40% dei casi di “traveller’s diarrhoea”. Questo batterio resiste all’ambiente acido dello stomaco, aderisce alla mucosa intestinale, colonizza nell’intestino tenue e produce una tossina termolabile, causando una diarrea secretoria.

Escherichia Coli al microscopio.
Escherichia Coli al microscopio.

Il Campylobacter Jejuni è responsabile nei Paesi Asiatici, i Virus (Rotavirus e Norwalk) hanno una discreta incidenza (10%), mentre il 20-50% dei casi hanno un’etiologia mista o ignota. Nel 20% dei casi il patogeno non viene identificato.

Rotavirus al microscopio elettronico.
Rotavirus al microscopio elettronico.
L’infezione da rotavirus è rischiosa per i bambini ed è possibile la vaccinazione.
L’infezione da rotavirus è rischiosa per i bambini ed è possibile la vaccinazione.

Per prevenire l’infezione gastrointestinale da rotavirus esistono due vaccini, entrambi sicuri, che si assumono per via orale e dànno una copertura documentata per un paio di anni. Sono due o tre dosi, a seconda del prodotto, da somministrare entro il sesto mese di vita. Sono poco utilizzati nel nostro Paese, eccetto che in alcune Regioni.

Anche i Protozoi possono essere responsabili (Giardia Lamblia, Entamoeba Histolytica, Cryptosporidium Parvum, Blastocystis Hominis), raramente gli Elminti (Tenia).

Sintomi

Nella maggior parte dei casi l’esordio è improvviso. La malattia porta a un aumento della frequenza, del volume e del peso delle evacuazioni e delle feci, le quali si presentano di consistenza ridotta, sfatte o poltacee, del grado 5 o 6 della scala di Bristol.

Scala di Bristol per la consistenza delle feci.
Scala di Bristol per la consistenza delle feci.

Il Paziente ha dai 4 ai 5 movimenti intestinali abbondanti, sfatti o acquosi nell’arco delle 24 ore. Altri sintomi frequenti sono la nausea, il vomito, i crampi, il gonfiori, la febbre, l’impellenza defecatoria e l’astenia.

Impellenza defecatoria.
Impellenza defecatoria.

Altre volte la cefalea, i brividi, le rachialgie, le vertigini e le artralgie possono confondere la patologia con una forma influenzale.

Il malessere può essere generale.
Il malessere può essere generale.

Prevenzione.

Alcune misure utili per prevenire la diarrea del viaggiatore sono quelle di non assumere alimenti e bevande in luoghi dove non vi è certezza di buone condizioni igieniche e di evitare carni o pesci poco cotti e verdura cruda. Prediligere cibi ben cucinati e conservati, acqua in bottiglia, tè e caffè caldi, birra o vino in bottiglia. Occorre evitare l’acqua del rubinetto, il ghiaccio ed il latte.

Prevenzione alimentare.
Prevenzione alimentare.

I Center for Disease Control (Cdc) negli Stati Uniti non raccomandano alcun farmaco antimicrobico come profilassi. L’uso di bismuto subsalicilato è controverso, anche per i possibili effetti collaterali di questo prodotto. Il suo meccanismo di azione è antibatterico e anti-secretorio, ma non deve essere assunto in gravidanza, da persone allergiche all’aspirina e da Pazienti in trattamento con anticoagulanti. Altri effetti del farmaco sono il colore nero della lingua e delle feci e acufeni. La profilassi con bismuto subsalicilato non deve essere assunta per un periodo superiore alle tre settimane.

Bere acqua imbottigliata.
Bere acqua imbottigliata.

L’uso giornaliero di alcuni antibiotici può essere efficace nel prevenire i casi di diarrea del viaggiatore, ma non è raccomandato per la profilassi, per l’insorgenza di fenomeni di resistenza.

In passato erano consigliati il trimethoprim-sulfametossazolo e la doxicillina, ma essi non sono più considerati efficaci per i germi enteropatogeni. I fluorchinolonici sono indicati per la terapia, ma se ne sconsiglia l’uso per la profilassi per lo sviluppo di resistenze batteriche, soprattutto da parte del Campylobacter, che ne potrebbe compromettere il futuro utilizzo.

La rifaximina, un antibiotico non assorbibile, ha dimostrato di ridurre il rischio di contrarre la diarrea del viaggiatore e non dovrebbe creare resistenze. Se ne consiglia tuttavia l’utilizzo tempestivo, piuttosto che la profilassi.

Terapia

La maggioranza dei casi riveste i caratteri della benignità e si risolve in 1-2 giorni senza alcun trattamento. Solo raramente la diarrea del viaggiatore è un rischio per la vita, per gravi fenomeni di disidratazione e per super-infezioni sopraggiunte. La storia naturale della malattia prevede una risoluzione nel 90% dei casi entro una settimana e nel 95% dei casi in un mese. Altri provvedimenti terapeutici dipendono dalla gravità del quadro clinico e dall’agente etiologico. Questi consistono nella reidratazione orale o parenterale, con ripristino dell’equilibrio elettrolitico.

La terapia antibiotica può essere indicata nella diarrea acuta, solo dopo la diagnosi colturale delle feci, nel caso d’infezione da Shigella, da Ameba, da Salmonella, da Vibrione del colera, da Giardia e se coesistono iperpiressia e sintomi sistemici.

Shigella.
Shigella.
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