PARASSITOSI INTESTINALI
I parassiti sono microrganismi che vivono in simbiosi con un altro essere vivente e ottengono da quest’ultimo i mezzi necessari alla propria sopravvivenza. Le infestazioni o parassitosi intestinali sono infezioni dell’intestino provocate da questi microrganismi, che danneggiano il loro ospite. Le parassitosi sono diffuse nei Paesi in via di sviluppo e nelle Aree geografiche dove l’igiene è più carente. Le più frequenti parassitosi in Italia sono quelle causate da vermi del gruppo dei nematodi (Ascaris lumbricoides e Enterobius vermicolaris) e del gruppo dei Cestodi (Tenia saginata e Tenia solium). Sono anche diffuse le parassitosi dovute ai protozoi, le più frequenti delle quali sono l’amebiasi (Entamoeba histiolytica) e la giardiasi (Giardia lamblia).
Classificazione dei parassiti intestinali
I parassiti intestinali più frequenti in Occidente e in Italia sono alcuni protozoi e metazoi, organismi unicellulari i primi e pluricellulari i secondi. I protozoi hanno dimensioni microscopiche, di pochi micron o micrometri, cioè milionesimo di metro, mentre i metazoi presentano strutture complesse, con una differenziazione tissutale e dimensioni superiori (da pochi mm ad alcuni metri).
I metazoi patogeni sono gli elminti (o vermi intestinali) e sono distinti in vermi cilindrici – i nematodi – ed in vermi piatti, i platelminti. Questi ultimi si dividono ulteriormente in cestodi (quelli segmentati ed a forma nastriforme) e trematodi (a forma non segmentata).
Gli Elminti (che dal greco antico significa vermi) o Metazoi sono micro-organismi pluricellulari. Quelli più diffusi nei nostri Paesi sono i seguenti e così suddivisi:
- Nematodi (vermi cilindrici): Ascaris Lumbricoides, Ancylostoma Duodenale, Enterobius vermicularis (Ossiuro), Strongyloides Stercoralis, Trichuris Trichiura, Trichinella Spiralis e Anisakis.
- Cestodi (a forma di nastro): Taeniae, Echinococcus granulosus e multilocularis.
- Trematodi (a forma di foglia): Schistosoma Mansoni, Schistosoma Japonicum e Schistosoma Haematobium.
I Protozoi più comuni al mondo sono la Giardia lamblia, la Dientamoeba fragilis, l’Entamoeba histolytica, il Cryptosporidium, l’Isospora belli e il Balantidium coli.
Tra i Metazoi abbiamo l’Enterobius vermicularis, l’Ascaris lumbricoides, il Trichuris trichiura, l’Ancylostoma duodenale, il Necator americanus, lo Strongyloides stercoralis, lo Schistosoma, la Taenia e l’Echinococco.
Patogenesi
I parassiti intestinali possono penetrare nell’organismo umano attraverso la bocca, con l’acqua o con i cibi infetti, per contagio oro-fecale o attraverso la cute. Colpiscono soprattutto i bambini per le minori difese immunitarie e l’abitudine a giocare a terra senza poi lavarsi le mani, i soggetti immuno-compromessi (come i malati di AIDS) e gli abitanti di Paesi in via di sviluppo, per le precarie condizioni igieniche.
Le parassitosi intestinali sono in aumento nei Paesi occidentali, per la maggiore facilità di viaggi e spostamenti, per l’aumento dei fenomeni migratori, ma anche per abitudini alimentari errate e per un eccessivo uso di farmaci.
Sintomi
I sintomi provocati dai parassiti intestinali dipendono da svariate condizioni, come il tipo di parassita, la sua carica infestante, il suo stadio di sviluppo, ma anche dalle difese immunitarie dell’ospite e dalla localizzazione del micro-organismo. I sintomi gastro-intestinali sono i dolori, la nausea, il vomito, o, in distretti distali, il prurito anale, le rettorragie, la diarrea e la stipsi. Possono essere presenti malnutrizione ed anemia, per deficit di vitamine e di altri oligoelementi, ittero, se è colpito il fegato, dermatite con lesioni ulcerose, se è colpita la cute, tosse e catarro, se sono colpiti i polmoni, dolori ossei o muscolari, se c’è una diffusione sistemica, da parte del parassita, disuria, stranguria ed ematuria, se sono interessati i reni e le vie escretrici, febbre serale con brividi, sudorazione, astenia e cefalea, a causa della compromissione generale.
Ma spesso i parassiti non determinano un danno importante all’organismo che li ospita e non ne causano la morte. I sintomi sono modesti, ma prolungati nel tempo. L’infestazione è più probabile quando l’anamnesi rileva un recente viaggio in zone a rischio, scarsa igiene, contatti con soggetti malati.
Diagnosi
Per la diagnosi di parassitosi intestinale è imprescindibile l’esame parassitologico e completo delle feci. Talora i vermi infestanti o parti di essi possono essere visti nelle feci. L’esame del campione fecale va ripetuto su almeno tre campioni, meglio se a giorni alterni e nell’arco di 7-10 giorni.
La diagnosi delle parassitosi intestinali è spesso difficile, perché i sintomi di questi disturbi sono molto variabili e possono simulare patologie comuni, come la sindrome dell’intestino irritabile, ma l’esame delle feci permette generalmente di individuare la presenza del parassita.
Terapia
La terapia delle parassitosi intestinali si basa sulla somministrazione di farmaci antiparassitari. La giardiasi può essere trattata con metronizadolo o furazolidone. Il metronidazolo è indicato anche nelle amebiasi. La cura delle parassitosi da nematodi avviene solitamente con il mebendazolo, un farmaco che uccide o espelle i vermi parassiti, o apirantel pamoato. Per la terapia da infestazioni da tenia viene utilizzata la niclosamide.
Rimedi e prevenzione
L’aglio è un disinfettante naturale, che ostacola la crescita dei parassiti, mentre un’alimentazione ricca di carboidrati raffinati crea un ambiente favorevole alle infestazioni da parassiti.
L’estratto di semi di pompelmo e l’estratto di origano hanno proprietà antimicotiche e antiparassitarie. La radice di zenzero può alleviare la nausea.